La più rivoluzionaria e sofisticata tecnologia in medicina e radioterapia è la capacità di realizzare una relazione profondamente umana, rispettosa, empatica tra i Sanitari che lavorano in ambito radioterapico e i pazienti. Gli aspetti squisitamente tecnici devono essere inseriti in un contesto il cui il centro siano la persona e la sua famiglia e non la patologia isolata, considerata come se fosse realtà indipendente da chi la vive.
Quando si passa alla vita di tutti i giorni nel reparto di radioterapia, ci si accorge che la sola preparazione tecnica per affrontare le malattie non basta. Si sperimenta come le competenze relazionali, che nessuno ha insegnato nel corso di studi, facciano la differenza: per evitare possibili errori, ridurre sofferenze inutili, indagini o interventi costosi e/o potenzialmente dannosi, ecc... Divenire "professionisti della relazione d'aiuto" deve divenire obiettivo non solo possibile ma imprescindibile per una radioterapia moderna, che riesca a fare un salto di qualità, consapevoli che ciò potrà avvenire solo attraverso momenti training, studio, confronto partecipato tra i colleghi dell’Equipe radioterapica.
Questo Congresso si pone in continuità cultuale con tutto ciò e con l'esperienza formativa della prima edizione, realizzata nel 2017, che ha riportato feedback di grande soddisfazione da parte dei partecipanti. Di seguito riportiamo brevi frasi scritte dai congressisti del 2017: "Il convegno è stato molto utile sia umanamente che professionalmente"; "Mi porto a casa, nella mia vita e nel mio lavoro, un’esperienza che mi ha arricchito...";"Mi porto via il valore del sapere ascoltare e ascoltare “bene” e di come questo possa essere d’aiuto a me e ai pazienti. Infine ho avuto la possibilità di confrontarmi con i miei colleghi e soprattutto con le esperienze dei pazienti che mi hanno arricchito"; “Come raramente mi era successo in altre occasioni, ho sperimentato come sia vera la prase di Prouste: il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”