Corso FAD
Razionale
Le fake news in sanità non sono una novità, non sono nate con la COVID-19 e non finiranno con quest’ultima. Alla fine degli anni '90, uno studio mal progettato, poi ritirato, affermava falsamente che il vaccino contro il morbillo, la parotite e la rosolia (MMR) causasse autismo. Anche se ritrattato, lo studio aveva ormai fatto il giro del mondo e attecchito tra la popolazione, contribuendo a ridurre i tassi di immunizzazione nei successivi venti anni.
Se in Italia esiste l’obbligo vaccinale per i bambini per determinati vaccini (tra cui MMR) lo si deve anche alle conseguenze nefaste causata da quella che si può definire fake news a tutti gli effetti.
La disinformazione in sanità ha anche spinto alcune persone a diffidare della scienza e a cercare cure per cancro, malattie cardiache e altre condizioni affidandosi a medici improvvisati e cure alternative per nulla efficaci.
E durante la Covid-19 la disinformazione ha causato seri rallentamenti alla campagna vaccinale, unico mezzo per riuscire a superare la pandemia da SARS-COV-2 e varianti.
Ma la disinformazione o misinformazione in sanità (la prima si riferisce alla diffusione di false informazioni a scopo doloso, la seconda invece non ha scopi dannosi) non riguarda solo la notizia palesemente falsa.
Ad esempio, riportare i risultati di uno studio preliminare come se fossero definitivi è un esempio di falsa informazione, anche se i dati non sono falsi, ma comunicarli come definitivi può confondere il pubblico. Parlare di esiti di uno studio scambiando il rischio assoluto per quello relativo, non è falsa informazione tout court, ma il modo erroneo di riportarla genera una scorretta informazione. Negli ultimi anni, complici anche le piattaforme online, la disinformazione ha iniziato a correre a velocità inaudite e a colmare quei vuoti informativi lasciati da esperti e istituzioni che non hanno ancora compreso appieno quanto sia importante fare informazione in modo costante, soprattutto online.
L’OMS parla a questo proposito di infodemia. O sarebbe meglio definirla “disinfodemia”. La disinfodemia in ambito sanitario può dare quindi luogo alla diffusione di informazioni palesemente false o confondenti. E a pagarne le spese sono i pazienti.
In tutto questo, come possono orientarsi medici e operatori sanitari per discernere le false notizie da quelle corrette e aiutare i pazienti a scegliere le fonti più idonee per informarsi?
In questo corso spiegheremo che sono le fake news in sanità, perché attecchiscono tra le persone, come riconoscerle, cosa si può fare per arginarle e combatterle e le buone pratiche per informare i pazienti.
Daremo consigli sulle fonti da prediligere, i controlli da effettuare e forniremo spunti per chi volesse fare informazione in modo corretto.
Italian Medical Research
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