Webinar ECM
Razionale corso
L’Oncologia è fatta di continuo aggiornamento scientifico, valutazione dei dati della letteratura internazionale, discussione, revisione critica degli stessi e adozione di linee guida condivise. Solo questo consente uniformità di trattamenti terapeutici, possibilità di confrontare le esperienze e accelerare l’adozione dei progressi diagnostico terapeutici, nella pratica clinica dei singoli Centri Oncologici.
Il principale tumore maligno del fegato è il carcinoma epatocellulare o epatocarcinoma (HCC). Nella maggior parte dei casi esso insorge su un fegato cirrotico (solitamente 20-30 anni dopo l’insulto epatolesivo); un restante 25 per cento dei pazienti non è affetto da cirrosi e non presenta fattori di rischio per lo sviluppo di cirrosi. L’approccio all’epatocarcinoma è multidisciplinare in quanto il trattamento dipendente dallo stadio del tumore, dal grado di compromissione epatica e dalle condizioni generali del paziente.
Se la malattia si trova in stadio avanzato il trattamento in grado di prolungare significativamente la sopravvivenza del paziente è la terapia sistemica Che ha la finalità di controllare l’evoluzione della malattia. Quando l'epatocarcinoma è in stadio avanzato vi è invece indicazione alla terapia medica sistemica, cioè farmaci somministrati per via endovenosa (immunoterapia / anticorpi monoclonali) o per via orale (inibitori multichinasici), che ha la finalità di controllare l'evoluzione della malattia.
In Italia un uomo su 8 sviluppa il cancro alla prostata nel corso della sua vita, ma la sopravvivenza a distanza di 5 anni dalla diagnosi è prossima al 100%. La presenza di metastasi tumorali è segno di tumore aggressivo e/o in fase avanzata. La terapia ormonale rallenta la crescita tumorale, alla luce del fatto che lo sviluppo del cancro alla prostata è legato all’azione del testosterone. Diverse nuove molecole oggi sono disponibili per il trattamento della malattia, sia nella fase di sensibilità alla castrazione che in quella di resistenza alla castrazione. Tra queste: apalutamide, enzalutamide, daralutamide, abiraterone, otre alle tradizionali molecole come gli inibitori di LHRH.
Il tumore del colon-retto occupa il terzo posto per incidenza e mortalità tumorale nei paesi occidentali, preceduto dal tumore polmonare e da quello mammario. Il percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale per i pazienti affetti da neoplasia colorettale vede il coinvolgimento, in maniera multidisciplinare, di diverse figure professionali: il gastroenterologo, il chirurgo, l’oncologo, il radioterapista, che insieme valutano le caratteristiche del paziente e del tumore. È soprattutto nello stadio di malattia avanzata (stadio IV) che la discussione multidisciplinare è fondamentale nel definire l’iter terapeutico più idoneo al paziente. Nei casi di neoplasia in stadio avanzato, l’introduzione nella pratica clinica di nuovi farmaci ha progressivamente migliorato la sopravvivenza, portandone la mediana ad oltre 24 mesi, e consentito in alcuni casi di rendere operabili pazienti giudicati altrimenti inoperabili prima della chemioterapia.
Con l’aumento dell’aspettativa di vita dei pazienti oncologici, tuttavia, cresce anche l’onere associato a quelle condizioni secondarie ai tumori – come comorbidità e complicanze legate ai trattamenti – in grado di influenzare in modo ugualmente significativo salute e qualità di vita. Il 20 per cento di tutti i casi di tromboembolismo venoso si verifica in soggetti affetti da cancro e che, in questa popolazione, il rischio di andare incontro a trombosi venose profonde ed embolie polmonari è di 4-7 volte superiore tra i pazienti sottoposti a chemioterapia e di 2 volte superiore tra quelli che affrontano un intervento chirurgico. Inoltre, in molti casi il verificarsi di un evento trombotico costringe i pazienti a interrompere il trattamento anti-cancro, con conseguenze potenzialmente molto gravi. La maggior parte delle linee guida internazionali raccomanda l’uso delle eparine a basso peso molecolare come trattamento di prima scelta per il tromboembolismo venoso (TEV) associato a cancro. Per questo motivo webinar dedicato a queste tematiche emerse dai recenti avanzamenti della ricerca clinica, rappresenta un determinante momento di confronto e discussione tra i diversi specialisti coinvolti nella presa in carico del paziente oncologico, che insieme, potranno garantire la migliore assistenza possibile.
Italian Medical Research
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